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Quando si parla di “cellulite”, spesso erroneamente ci si riferisce a tutti gli accumuli che deformano più o meno intensamente il nostro corpo. In realtà questo termine inteso in modo molto generico ed approssimativo porta all’inevitabile confusione su come affrontare il problema e cosa utilizzare per risolverlo.
E’ importante infatti distinguere i 3 tipi differenti di accumulo sottoriportati, perché per ciascuno di essi è necessario intervenire in modo completamente diverso:
- EDEMA: liquidi interstiziali tipici degli arti inferiori e più raramente in altre zone.
- ADIPE: grasso sottocutaneo che si trova in quantità variabile su tutto il corpo.
- CELLULITE FIBROSA (vera cellulite): accumuli induriti tipici di cosce, glutei, ginocchia, caviglie, braccia.
Quali sono le caratteristiche di ciascuno di essi e quindi le differenze?
L’EDEMA è la classica ritenzione idrica negli arti inferiori dovuta ad una insufficiente capacità del sistema venoso/linfatico di eliminare i liquidi interstiziali. Colpisce prevalentemente gli arti inferiori, caviglie, gambe, cosce e più raramente il resto del corpo. Lo si riconosce per la sensazione di pesantezza alle gambe e di gonfiore. Può essere contrastato e ridotto con l’aiuto di prodotti drenanti, che favoriscono l’eliminazione dei ristagni di liquidi, con buone camminate o con specifici trattamenti estetici professionali.
L’ADIPE altro non è che il grasso, ovvero la nostra riserva energetica. Questo accumulo è strettamente correlato alla differenza tra le calorie assunte col cibo e quelle consumate con l’attività fisica; può depositarsi in modo stabile in tutto il corpo, in particolare sul busto, addome, glutei, cosce e prende la forma di “cuscinetto” verificabile attraverso la presa a plica con pollice e indice della mano. A livello estetico, il modo più efficace per contrastarlo è l’utilizzo di prodotti riducenti lipolitici (sciogli grasso), che aiutano il metabolismo a rimuovere e consumare l’adipe in eccesso. E’ consigliata anche l’attività fisica e una particolare attenzione all’alimentazione.
La CELLULITE FIBROSA (vera cellulite) può interessare sia l’accumulo di adipe che l’accumulo di edemi. Se questi accumuli ristagnano e non vengono rimossi, tendono a “indurirsi” mediante la formazione di strutture fibrose che avvolgono queste masse (da qui cellulite FIBROSA). E’ un fenomeno che avviene nel tempo e che rappresenta la problematica più complessa da contrastare. Si riconosce per l’effetto a buccia d’arancia quando la pelle è compressa tra due dita e per la sensazione di fastidio o addirittura di dolore. Le fibre, per essere rimosse, richiedono l’uso di specifici prodotti “depolimerizzanti” capaci di sciogliere questa struttura e capaci di liberare così gli accumuli intrappolati che possono successivamente essere eliminati con prodotti lipolitici, se si tratta di pannicoli adiposi, tipici della zona laterale e posteriore delle cosce e spesso anche braccia, o con prodotti drenanti se si tratta di edemi, tipici della zona anteriore delle cosce, del ginocchio e della caviglia.
Come abbiamo visto per ciascuno di questi inestetismi si utilizzano prodotti e metodologie diverse; nei casi pratici si hanno spesso tutti e tre i tipi di accumulo presenti contemporaneamente e per di più in proporzione variabile secondo la persona: da dove si parte? In che sequenza si devono usare i tre metodi? Come alternare i trattamenti?
Approfondiremo ciascuno di questi argomenti nei prossimi articoli.
Dott. Massimo Grignani
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